La secchezza oculare: cosa la causa?

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La sindrome dell’occhio secco, chiamata anche semplicemente “occhi secchi”, è una condizione che avviene quando le lacrime non riescono a lubrificare gli occhi.

La secchezza oculare può causare molto fastidio e creare prurito o un costante senso di “ruvidità” interna, come se l’occhio grattasse contro una parete ruvida. Inoltre, potrebbero essere presenti sensazioni di bruciore, causate da infiammazioni. Questo problema si verifica anche quando le lacrime che produciamo, magari per via dell’essere artificiali, evaporano troppo in fretta e non ci mantengono l’occhio umido. Ovviamente, però, la produzione di lacrime propria diminuisce per una serie di cause molto specifiche.

Innanzitutto, l’età. Invecchiando la produzione di lacrime diminuisce, motivo per cui la secchezza oculare è molto più comune nelle persone oltre i 65 anni.

Le donne, in aggiunta, soffrono di più del problema per via delle fluttuazioni ormonali della gravidanza e della menopausa, così come per l’utilizzo di contraccettivi orali e medicine per cure ormonali.

Stesso effetto lo creano gli antistaminici e i decongestionanti, che seccano la cavità nasale, al fine di sopprimere le allergie e la produzione di mucosa, il cui effetto secondario è proprio seccare gli occhi.

Situazione simile per chi assume farmaci per la pressione del sangue e antidepressivi, i cui effetti indesiderati somigliano a quelli di condizione mediche come la sindrome di Sjogren, il Lupis e la Sarcoidosi, con il danneggiamento delle ghiandole lacrimali e altri problemi a lungo termine che portano danni permanenti alla cornea e molto altro.

Condizioni come la blefarite e altre infezioni oculari sono tra le principali cause di arrossamento, infiammazione e generale disagio agli occhi. A lungo termine, questi problemi portano alla perdita di ciglia, ghiandole occluse e infezioni gravi, riducendo la produzione di lacrime.

Anche le condizioni climatiche possono ridurre la produzione di lacrime: fumo, vento e climi aridi fanno evaporare le lacrime e causano secchezza oculare. Stesso effetto lo causa l’esposizione prolungata a schermi del computer e non sbattere abbastanza spesso le palpebre, tutte cause di secchezza oculare.

Quando il problema è la qualità delle lacrime

Le lacrime sono fatte essenzialmente di tre strati: olio, acqua e muco. Questa combinazione permette alle lacrime di proteggere, idratare e nutrire la superficie dell’acqua. Lo strato olioso previene l’evaporazione dello strato acquoso, con la componente di mucosa che permette alle lacrime di “spargersi” su tutto l’occhio. Se la lacrime evapora troppo velocemente, oppure non si espande sufficientemente o in maniera uniforme, magari per la mancanza di uno di questi strati o l’eccessiva densità, i sintomi della secchezza oculare avvengono.

Ovviamente utilizzando lenti a contatto colorate o normali, tutto ciò è amplificato, in quanto la produzione lacrimale viene rallentata e non viene permesso alle lacrime di diffondersi bene sulla superficie, motivo per cui si utilizzano le cosiddette “lacrime artificiali”, che vanno a sopperire a questa mancanza.

Quali sono le soluzioni per la secchezza oculare?

Se il problema è persistente, la soluzione migliore è rivolgersi agli esperti e fare delle cure a lungo termine. Tuttavia, se invece il disagio è temporaneo, oltre alle lacrime artificiali si possono utilizzare dei tappi in silicone o gel per bloccare dove solitamente le lacrime “scivolano” via. In alternativa si può aumentare la produzione di lacrime grazie a colliri speciali e integratori di Omega-3. Ancora, la soluzione potrebbe essere una pulizia dei condotti lacrimali e massaggi alle ghiandole e le palpebre può “stappare” eventuali oli accumulati.

Attenzione sempre a utilizzare correttamente le lenti a contatto ed evitare l’insorgenza di tali problematiche!


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